Agopuntura e antiche medicine orientali

Il fascino esercitato dalla medicina cinese tradizionale è dovuto soprattutto alla sua capacità di rimanere inalterata nel tempo, fattore che ha consentito alle caratteristiche fondamentali di arrivare a noi fino ad oggi.

Il fondamento di tutte le cose e la nascita dell'agopuntura

Nella antica tradizione cinese, l’universo è pensato come un organismo unico, animato da una forza dinamica intrinseca: il chi. Ogni fenomeno della natura deve ad esso la propria esistenza, dal sole alle stelle, dal vento a tutte le creature viventi. In Occidente il termine chi viene tradotto con energia, vocabolo che tuttavia non ricomprende il significato complessivo originale. Il chi unico e immutabile racchiude l’intero l’universo, il divenire delle cose, il ciclo della vita e della morte.

L’agopuntura cinese trova fondamento in tale pensiero: studi recenti hanno evidenziato come l’infissione degli aghi stimoli nel corpo delle funzioni curative che possono guarire o alleviare i sintomi. Tali indagini sostengono che la struttura interessata primariamente è il Sistema Nervoso, che trasmette gli stimoli attraverso le fibre nervose che collegano tutto il corpo e secerne una grande varietà di neurormoni che influenzano tutto l’organismo.

 

La leggenda racconta che questa tecnica abbia avuto inizio nel III millennio a.C. proprio in Cina.

L’agopuntura nasce dopo che alcuni guaritori si sono resi conto che, dopo la comparsa di determinate malattie, la pelle diventava più sensibile. Questo perché, una serie di punti disegnavano sul corpo dei percorsi ben definiti. Questi punti possono essere distinti in meridiani, che sono formati da dodici canali regolari ognuno composto a sua volta da tre parti: mano o piede; regione ventrale degli arti (cuore, pericardio, fegato, milza, polmone e rene) e regione dorsale degli arti (cistifellea, stomaco, intestino tenue e crasso e vescica); organo.

Nella pratica dell’agopuntura è fondamentale la precisa localizzazione dei punti sui quali si intende intervenire. Il successo dell’agopuntura è affidato alla corretta scelta dei punti, al tipo di ago e al modo in cui si intende manipolarlo. Un’area importante di ricerca sui meccanismi coinvolti nella agopuntura è stata quella delle endorfine. Le endorfine sono neuropeptidi con la capacità di alleviare il dolore (tanto da essere state definite “oppioidi endogeni“).

 

 

La patologia nella tradizione cinese

In condizioni normali, l’organismo è in continuo equilibrato rapporto con tutto ciò che lo circonda compresi anche con i fattori climatici come il vento, il caldo, l’umidità, la secchezza, il freddo. Ognuno di questi fenomeni predomina la sua stagione in armonia con i cicli naturali: il vento in primavera, il caldo in estete e così via. L’organismo in buona salute trae vantaggi dal ciclico variare del clima, ma può accadere anche il contrario se il fattore climatico risulta eccessivo o fuori del suo tempo, o se l’organismo non si trova in equilibrio. Si verifica allora uno stato di malattia per cause esterne. Tale concezione, espressa in modo estremamente semplificato, si contrappone alla patologia per cause interne. Le malattie per cause interne sono da attribuire a una cattiva distribuzione dell’energia interna dell’organismo sia per carenza degli equilibri alimentari e respiratori, sia per impedita o squilibrata distribuzione dell’energia corporea.

Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, nel trattamento agopunturistico è importante che il paziente sperimenti la sensazione di “arrivo del Qi“. Questa sensazione che può essere descritta come addormentamento, formicolio, calore ecc, a volte viene percepita come una propagazione dal punto di agopuntura verso altre parti del corpo (spesso il relazione al decorso del “meridiano”). Anche l’agopuntore esperto sente questa sensazione manipolando l’ago: in questi casi sembra che l’ago venga spinto dal corpo, e questo in termini moderni può essere interpretato come una risposta muscolare secondaria alla stimolazione del sistema nervoso

Secondo tale interpretazione, l’agopuntura rappresenterebbe uno stimolo di specifiche aree con particolari caratteristiche di innervazione, per cui si produrrebbe una reazione biochimica a cascata che favorirebbe i processi di guarigione.

I punti dell'agopuntura

Alcuni punti di agopuntura sono particolarmente utilizzati in varie circostanze, e questi punti sembrerebbero stimolare una reazione “curativa” dell’insieme del sistema biologico da cui possono trarre beneficio diverse patologie. Altri punti sembrano invece avere una applicazione più circoscritta legata allo stimolo di specifici circuiti neurologici.

 

In questi casi l’azione antidolorifica degli aghi è stata spiegata con la “teoria del cancello” per la quale la stimolazione anche lieve di alcune fibre nervose impedisce che le aree corticali interessate percepiscano lo stimolo doloroso.

Sappiamo come il sistema nervoso involontario (simpatico e parasimpatico) influenzi funzioni primarie dei vari apparati: nel respiratorio in particolare regola la bronco-costrizione e bronco-dilatazione; nel digerente la motilità gastrointestinale e la contrazione della colecisti, nel vascolare la vasocostrizione e vasodilatazione ecc.

Queste spiegazioni “moderne” non ci permettono però di comprendere la disposizione dei punti lungo i “meridiani”. Fino ad ora nessuna ricerca “scientifica” ha permesso di identificare una base fisiologica che corrisponda ai canali o meridiani, anche se una ricerca italiana, condotta presso l’istituto di medicina nucleare dell’Ospedale di Bologna con l’iniezione di tecnezio radioattivo, sembrerebbe quantomeno provarne l’esistenza. Ma come abbiamo spiegato sopra, nella medicina cinese questi punti esistono e sono i punti che consentono a tale terapia antica di migliaia di anni di avere i successi riscontrati.

Nuove tecniche di agopuntura

In questi ultimi decenni si sono sperimentate nuove tecniche di stimolazione dei punti di agopuntura oltre a quelle tradizionali dell’ago e  della moximbustione, in particolare con una stimolazione elettrica dei punti (con o senza ago) e col Laser.

È interessante considerare le conclusioni del National Institute of Health Consensus statunitense sulla Agopuntura.

L’agopuntura è una tecnica terapeutica ampiamente praticata negli Stati Uniti. Esistono numerosi studi sulla sua utilità da cui sono emersi risultati promettenti che dimostrano ad esempio, l’efficacia della agopuntura nella nausea e nel vomito post-operatorio e da chemioterapia, così come nel dolore dentale post-operatorio. Ci sono altre situazioni come tossicodipendenza, riabilitazione post-ictus, cefalea, dolori mestruali, gomito del tennista, fibromialgia, dolore miofasciale, osteoartrite, dolore lombare, sindrome del tunnel carpale e asma, in cui l’Agopuntura può essere utile come trattamento complementare o come alternativa accettabile. Ulteriori ricerche potranno individuare altre potenziali in cui l’utilizzo dell’agopuntura risulterà utile.

L’auricoloterapia e l’agopressione.

La auricoloterapia consiste nel trattamento delle malattie mediante l’infissione di aghi in determinati punti dell’orecchio esterno. Anch’essa presuppone la formulazione di una diagnosi e precisi punti di intervento.

La agopressione invece può essere esercitata secondo quattro tecniche fondamentali: la pressione con il polpastrello, la pressione con l’unghia, la pressione applicata con due dita ai lati del punto tirando verso l’alto la pelle e la pressione mediante due dita ai lati del punto (come a voler far uscire una spina dal punto). La pressione può essere esercitata per 1-5 minuti e può essere eseguita anche una volta al giorno. Anche questa, come le altre due tecniche, si basa sulla corretta diagnosi e sull’individuazione dei punti corretti.

 

La auricoloterapia consiste nel trattamento delle malattie mediante l’infissione di aghi in determinati punti dell’orecchio esterno. Anch’essa presuppone la formulazione di una diagnosi e precisi punti di intervento.

La agopressione invece può essere esercitata secondo quattro tecniche fondamentali: la pressione con il polpastrello, la pressione con l’unghia, la pressione applicata con due dita ai lati del punto tirando verso l’alto la pelle e la pressione mediante due dita ai lati del punto (come a voler far uscire una spina dal punto). La pressione può essere esercitata per 1-5 minuti e può essere eseguita anche una volta al giorno. Anche questa, come le altre due tecniche, si basa sulla corretta diagnosi e sull’individuazione dei punti corretti.

 

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